Italiani scettici sulle auto elettriche: la ricerca

Gli italiani hanno fatto la loro scelta e tra ibride ed elettriche c'è una chiara preferita: ecco lo studio dell'ANIASA che mette in guardia il mercato

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Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

La mobilità del futuro è sempre più improntata verso l’elettrico, con la svolta sostenibile che ha portato già diverse Case a puntare forte sulle automobili full electric già da alcuni anni. Una rivoluzione che ha avuto quindi un piccolo assaggio già da mesi, ma che ancora non coinvolge pienamente chi, all’atto partico, dovrà farne i conti. Il mercato delle elettriche, infatti, stenta ancora a decollare, ma perché? A cercare di dare una risposta è stata una recente ricerca che ha dimostrato come, almeno in Italia, c’è ancora scetticismo sulle auto elettriche.

Più ibrido che elettrico

A cercare di analizzare le tendenze della mobilità degli italiani nel 2023 ci ha pensato l’ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, che in uno studio ha cercato di fotografare gli usi e le abitudini degli italiani alla guida. Ne è emerso un quadro chiaro, ovvero di una popolazione prettamente a quattro ruote negli spostamenti (72% degli intervistati) e che l’auto è il mezzo preferito da chi si muove nelle grandi città, seguito a distanza dal trasporto pubblico locale.

Ma dalla ricerca può essere notato anche un certo scetticismo verso le elettriche il cui mercato, come detto, fa fatica a crescere. Le vetture alla spina, infatti, vengono scelte soltanto dal 3,7% degli intervistati, che invece preferiscono di gran lunga le vetture ibride. Nello specifico, infatti, le auto ibride hanno messo a segno buone performance e hanno toccato quota 35%, con un 26% però di mild ibrid.

Si tratta di dati positivi, almeno per le ibride, perché gli automobilisti sono consapevoli di dover cambiare rotta nella mobilità del futuro per ridurre le emissioni. Ma il problema principale per il rinnovo del parco circolante è anche l’attuale scarsa propensione all’acquisto, dovuta da a un quadro economico incerto con gli italiani che hanno deciso di annullare o posticipare l’acquisto preventivato a causa della crisi.

Analizzando i dati della ricerca, l’elettrico conferma una leggera preferenza per le metropoli, dove raggiunge una maggiore penetrazione nelle immatricolazioni (4%) rispetto alla media nazionale, mentre continua a soffrire al sud, dove l’elettrico e l’ibrido plug-in, insieme, non superano la soglia del 5-6% del mercato.

Stop acquisti

E nella ricerca emerge anche un dato che potrebbe presentarsi come allarmante per il mercato. Gli italiani, infatti, preferiscono noleggiare anziché comprare. Uno dei punti fermi degli ultimi anni, infatti, è l’inarrestabile crescita del noleggio, in particolare di quello a lungo termine. A partire dalla quota di noleggio ai privati, che cresce costantemente a scapito dell’acquisto in calo da alcuni anni, il noleggio sta colmando un vuoto. Tutto ciò grazie a costi certi e alla possibilità di spalmare su più anni il rischio di un prodotto tecnologico innovativo e oneroso.

Guardando i dati è quindi possibile fare un paragone. Nei primi cinque mesi del 2023, con un mercato dell’auto in ripresa rispetto al 2022 (+26%), il noleggio veicoli ha registrato una decisa crescita (+63%), che ha trainato l’intero comparto automotive, raggiungendo per la prima volta in modo stabile quota 33% dell’immatricolato nazionale che invece, come vi abbiamo spesso raccontato, non registra numeri positivi in questi primi mesi del 2023.