Il mercato dell’auto in Italia: crescita e sfide di inizio anno

Intervista speciale al direttore Unrae per un'analisi approfondita delle tendenze di vendita, incentivi e impatti ambientali nel contesto attuale.

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Serena Cappelletti

Giornalista e Automotive Specialist

Giornalista, autrice e conduttrice di programmi tv, PR specializzata, sempre nel settore dell'Automotive. L'ultima esperienza l’ha vista responsabile della comunicazione dell'Autodromo Nazionale Monza. Interviste esclusive, prove auto e un nuovo format video: Serena è il volto [e la voce] di Virgilio Motori.

Il mercato automobilistico italiano continua a dimostrare resilienza e crescita, anche nel mese di febbraio 2024. Con 147.094 auto nuove vendute, si registra un incremento del 12,8% rispetto all’anno precedente, grazie anche alla presenza di un giorno lavorativo in più rispetto a febbraio 2023. Tuttavia, mentre l’industria automobilistica si prepara a una nuova fase di sviluppo, le aspettative sono cariche di incertezze e sfide.

Il direttore dell’UNRAE, Andrea Cardinali, ha espresso preoccupazione per il protrarsi dell’attesa relativa all’entrata in vigore dei nuovi incentivi del 2024. Questo stato di incertezza ha generato una paralisi delle vendite delle auto a zero o bassissime emissioni, sottolineando l’urgenza di rendere pienamente operativi tali incentivi per evitare ulteriori ritardi dannosi per il settore.

Le cifre relative alle immatricolazioni di auto elettriche (BEV) e ibride plug-in (PHEV) riflettono questo contesto di incertezza. Nonostante un aumento rispetto a gennaio, le BEV rappresentano solo il 3,4% del mercato, mentre le PHEV raggiungono il 3,2%. Crisci ha sottolineato la necessità di eliminare il price-cap sulla fascia 0-20 g/Km degli incentivi, per favorire un reale slancio verso la mobilità elettrica.

Fonte: Redazione Virgilio Motori
Colonnina ricarica veicoli elettrici

L’UNRAE auspica anche una redistribuzione dei fondi avanzati nel 2023 e una pianificazione degli incentivi a lungo termine per consentire ai consumatori e alle imprese di pianificare gli acquisti e evitare oscillazioni dannose per il mercato.

Oltre agli incentivi, Cardinali ha richiamato l’attenzione sulla fiscalità delle auto aziendali in uso promiscuo, chiedendo interventi mirati attraverso i decreti attuativi della delega fiscale. Tali interventi, inclusi l’azione sulla detraibilità IVA e la deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, sono fondamentali per ridurre una penalizzazione che affligge le imprese italiane da decenni e per rilanciare un settore in grado di accelerare il rinnovo del parco auto circolante.

L’analisi della struttura del mercato rivela anche interessanti tendenze sotto il profilo degli utilizzatori. Sebbene i privati registrino un incremento superiore alla media di mercato, guadagnando il 57,1% di share, il noleggio a lungo termine subisce una flessione significativa, scendendo al 20,0% di quota nel mese. Tuttavia, il noleggio a breve termine mostra una crescita robusta, suggerendo una dinamicità in settori specifici del mercato.

Sul fronte delle alimentazioni, il motore a benzina guadagna terreno, rappresentando il 31,1% del mercato, mentre il diesel registra un calo significativo al 14,8%. Le auto ibride continuano a guadagnare quota, raggiungendo il 37,8% del mercato, mentre le auto completamente elettriche (BEV) e le ibride plug-in (PHEV) mantengono quote relativamente basse, evidenziando la necessità di ulteriori incentivi e infrastrutture di ricarica.

Un’analisi approfondita delle immatricolazioni per segmento rivela una crescita delle berline nel segmento A e B, mentre i SUV continuano a guadagnare popolarità trasversalmente ai diversi segmenti di mercato.

Geograficamente, il Nord Est emerge come la regione con la crescita più significativa, trainata principalmente dal noleggio. Tuttavia, le altre regioni non mostrano una tendenza uniforme, evidenziando differenze di mercato significative tra le diverse aree geografiche.

Nonostante i progressi verso una maggiore elettrificazione del parco auto, le emissioni medie di CO2 rimangono relativamente stabili, con una leggera diminuzione nel mese di febbraio. Tuttavia, l’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 suggerisce che vi è ancora molto lavoro da fare per ridurre le emissioni complessive del settore.

Mentre il mercato dell’auto italiano continua a mostrare segni di crescita e adattamento, è evidente la necessità di interventi mirati per promuovere l’adozione di veicoli a zero o basse emissioni e affrontare le sfide legate alla fiscalità e alla pianificazione degli incentivi a lungo termine. Solo con un impegno coordinato tra industria, governo e parti interessate sarà possibile garantire una transizione efficace verso una mobilità più sostenibile e resiliente.