UNRAE al FORUMAutoMotive: nuove prospettive per il mercato e l’industria della mobilità

Un tavolo per il futuro dell’automotive europeo. Tra futuro e FANTAFuturo, tra realtà e FANTArealtà

Pubblicato: 31 Ottobre 2024 09:59

Foto di Serena Cappelletti

Serena Cappelletti

giornalista e automotive specialist

Giornalista, autrice e conduttrice di programmi tv, PR specializzata, sempre nel settore dell'Automotive. L'ultima esperienza l’ha vista responsabile della comunicazione dell'Autodromo Nazionale Monza. Interviste esclusive, prove auto e un nuovo format video: Serena è il volto [e la voce] di Virgilio Motori.

Si è svolta l’edizione 2024 del FORUMAutoMotive, il movimento di opinione impegnato nella promozione di una mobilità libera da ideologie. Al centro del dibattito, il Green Deal e le conseguenti prospettive future del settore automotive, messe alla prova dai cambiamenti regolatori europei. Rappresentanti della politica e della filiera della mobilità si sono confrontati su temi chiave: la revisione delle normative “green” e il destino di migliaia di lavoratori dipende, in gran parte, dalle decisioni in arrivo da Bruxelles.

Bruxelles: sfide e priorità per l’automotive

Il FORUMAutoMotive 2024 è stata l’occasione per discutere sui rischi di un’industria in trasformazione, minacciata dalla possibile chiusura di stabilimenti, come evidenziato dalla recente decisione di Volkswagen di chiudere tre impianti in Germania. Tra i rappresentanti italiani, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri ha sottolineato l’urgenza di posticipare le sanzioni per i costruttori e di garantire che lo stop ai motori endotermici sia graduale.

UNRAE: crisi del mercato, più chiarezza e piani concreti

I dati di settembre mostrano un calo delle immatricolazioni del 10,7%, aggravando una situazione già critica. Michele Crisci, Presidente di UNRAE, ha espresso preoccupazione per la fragilità normativa in Europa, sottolineando che i costruttori hanno investito ingenti capitali nella transizione elettrica. Le BEV registrano un +29% di immatricolazioni, segno che il mercato risponde positivamente agli incentivi, ma, come sottolinea Crisci, è urgente rifinanziare il fondo per le auto a basse emissioni.

Fonte: Virgilio Motori
FORUMAutoMotive: Intervista a Michele Crisci, Presidente UNRAE

Unione Europea: una strategia per il 2035

Durante il Consiglio di Competitività, il Ministro delle Imprese Adolfo Urso ha presentato una proposta per una politica industriale europea più adatta alle esigenze del settore automobilistico. Il piano italiano mira a sostenere l’industria con fondi specifici, tecnologie alternative e produzione interna di batterie, chiedendo un approccio che includa biofuel, e-fuel e idrogeno per garantire la neutralità tecnologica.

Riforma fiscale e tavoli interministeriali

Un altro tema rilevante è la revisione fiscale delle auto aziendali. Crisci ha rilanciato l’appello per una riforma che leghi i benefici fiscali alle emissioni di CO₂, con un periodo di ammortamento ridotto. L’obiettivo? Supportare un mercato che contribuisca a ridurre l’impatto ambientale e incentivare un ricambio del parco circolante.

CO₂ e sostenibilità: le emissioni medie scendono

La media delle emissioni di CO₂ è scesa a 117,5 g/Km, un passo avanti nella transizione green del settore. Le vetture con emissioni minori continuano a guadagnare quote di mercato, spinta dalla crescita delle BEV e delle PHEV. Tuttavia, resta necessaria una linea guida chiara per garantire un futuro stabile e sostenibile all’automotive europeo.

Green Deal e normative: sostenibilità e competitività a rischio

Il Green Deal europeo, concepito per guidare la transizione ecologica, sta sollevando numerosi interrogativi tra gli operatori del settore automotive. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni, pur ambiziosi, richiedono investimenti elevati e una rapida riconversione industriale. Per alcuni osservatori e rappresentanti della filiera, le normative potrebbero spingere molte aziende europee in una posizione di svantaggio rispetto ai competitor globali, soprattutto in un contesto di crescente concorrenza asiatica. Le Case auto europee si trovano infatti a fare i conti con le regole green, senza che l’Europa abbia ancora sviluppato una strategia chiara per competere con giganti come la Cina, che detiene un forte controllo nella produzione di batterie e veicoli elettrici.

La questione dei dazi: proteggere l’industria o abbattere i costi?

Per controbilanciare questa situazione, l’Unione Europea sta valutando l’introduzione di dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Questi dazi mirerebbero a proteggere i produttori europei dalla concorrenza di auto elettriche a basso costo provenienti dall’Asia, che rischiano di monopolizzare il mercato. Tuttavia, questa misura comporta rischi: l’aumento dei costi per i consumatori europei potrebbe rallentare la diffusione di veicoli a basse emissioni, compromettendo parzialmente gli obiettivi del Green Deal. È una questione delicata, che richiede un equilibrio tra la protezione del settore europeo e la promozione di una mobilità sostenibile accessibile a tutti.

La sfida del Green Deal per il futuro dell’industria automobilistica

In definitiva, la strada verso una mobilità sostenibile impone riflessioni profonde: il Green Deal e la questione dei dazi rappresentano sia una sfida che un’opportunità per l’Europa, che dovrà saper combinare sostenibilità e competitività in modo da preservare l’intero ecosistema industriale. Il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità di Bruxelles di garantire un equilibrio tra politiche verdi ambiziose e misure concrete per supportare la filiera, assicurando che le promesse fatte diventino soluzioni pratiche per l’industria e per i consumatori.

Sostenibilità e realismo per proteggere l’industria europea

In chiusura dell’intervista, Michele Crisci, Presidente di UNRAE, ha ribadito l’importanza di approcciarsi al Green Deal e alla questione dei dazi con un pragmatismo orientato a salvaguardare la competitività dell’industria automobilistica europea. Crisci ha riconosciuto che la transizione verde è inevitabile e necessaria, ma ha evidenziato che non può gravare esclusivamente sulle Case auto europee, che già affrontano regolamentazioni stringenti e costi operativi elevati. “Il Green Deal deve essere un’opportunità per l’industria europea, non un ostacolo; per questo, chiediamo misure che permettano una reale sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale,” ha dichiarato Crisci.

Equilibrio tra difesa del mercato e accessibilità per il consumatore

Sul tema dei dazi, Crisci ha espresso preoccupazione per l’impatto che questi potrebbero avere sui prezzi al consumo e quindi sulla diffusione dei veicoli elettrici. Pur comprendendo la necessità di proteggere la produzione europea dalla concorrenza asiatica, Crisci ha sostenuto che i dazi, da soli, non rappresentano una soluzione definitiva. “Servono politiche strutturali che incentivino l’innovazione e sviluppino una filiera interna delle batterie, per garantire competitività su scala globale senza penalizzare i consumatori europei,” ha commentato.

Un piano di transizione realizzabile per il futuro dell’automotive europeo

Crisci ha concluso con un appello a Bruxelles, sottolineando l’urgenza di una politica europea più solida e mirata. La chiave, secondo il Presidente di UNRAE, risiede in un Green Deal pragmatico, che tuteli la transizione industriale, sostenga i produttori locali e renda l’accesso alla mobilità sostenibile una realtà per tutti.