L’auto di lusso di Putin: il regalo per Kim Jong Un

La grande ammiraglia russa è stata donata da Vladimir Putin al leader della Corea del Nord, Kim Jong Un. Si tratta di un'auto di rappresentanza

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Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

I detrattori potrebbero dire che la lussuosa auto di Vladimir Putin non è altro che una vecchia Chrysler 300C o, peggio ancora, una Lancia Thema di ultima generazione. E, in effetti, una certa somiglianza specialmente all’anteriore è abbastanza evidente.

Fatta questa premessa di colore, la lussuosa auto dello “zar” altro non è che una Aurus Senat L700, una limousine ibrida e a trazione integrale, prodotta naturalmente in Russia. Questo veicolo di alta rappresentanza è stato regalato da Putin al leader della Corea del Nord, Kim Jong Un. Un regalo particolare e che dimostra una certa intesa tra i due capi di stato.

I segreti della limo russa

Massiccia e imponente, dalla lunghezza di 6,6 metri, la limousine russa è un concentrato di solida austerità. Questa vettura, fa parte della serie Kortez che l’ente di Stato russo Central Scientific Research Automobile and Automotive Engines Institute, più conosciuto come Nami, fa realizzare in piccola serie in quello che viene descritto nella filiera produttiva come “garage per usi speciali Gon-UST“. In poche parole un’auto di nicchia, destinata a un cliente certamente poco ordinario.

Sviluppata e concepita all’interno di un progetto iniziato ormai più di dieci anni fa (nel 2013) la Aurus Senat è soltanto in modo formale al 100% russa, perché nella sua ardimentosa genesi è stato rilevante e determinante l’aiuto fornito da un gigante delle quattro ruote, che corrisponde al nome di Porsche Engineering, che ha prestato la propria sapienza per perfezionare il motore e alcuni elementi funzionali. La Casa di Zuffenhausen non è l’unico costruttore europeo che ha contribuito a questo veicolo, perché dietro alla monolitica carrozzeria si nascondono dei tesori forniti da altre aziende, tra le quali alcune sono del Nord Italia.

Un po’ di Italia nell’auto di Putin

Fonti molto affidabili, confermano che alla realizzazione e al collaudo delle primissime Aurus Senat ci hanno pensato anche la Fibet di Moncalieri, la Ocap di Ivrea e il centro di test ed omologazione Csi di Trofarello, oltre alla lombarda Brembo, che si è occupata dell’impianto frenante, e alla veneta Blowtherm, per quanto riguarda la verniciatura.

L’investimento che ruota intorno a questo veicolo è di quelli pesanti, perché si parla – almeno nella prima fase – di una spesa di circa 14 miliardi di rubli, che corrisponde a più di 140 milioni di euro. Della immensa ammiraglia di Putin si possono conoscere anche le caratteristiche che ruotano intorno al gruppo propulsore: un V8 con sezione ibrida per 590 CV e 880 Nm di coppia. Ciò che non ci è dato sapere sono i valori dei consumi e delle emissioni di CO2. Forse poco importanti per certe aree del mondo.

Non solo la maxi berlina

In occasione del Salone di Ginevra 2019, Aurus aveva presentato sotto ai riflettori della kermesse elvetica (dove quest’anno la grande attesa è la nuova Renault 5) una variante berlina della Senat, chiamata P600. L’auto è molto simile alla limousine, ma è più corta (5,63 metri) e possiede un passo di “appena” 3,3 metri.

Entrambe le auto sono costruite su una inedita piattaforma modulare che può essere adattata non solo in lunghezza e passo, ma anche in larghezza. Sulla stessa base è nato anche un SUV di lusso, il Komendant, che è lungo 5 metri e 38 centimetri. Pensare che ultimamente la produzione di auto in Russia ha ottenuto la ribalta con una strana elettrica, divenuta regina del web. I paradossi di una nazione misteriosa.