Minicar senza patente: chi le può guidare

Le minicar senza patente si confermano come una opzione per chi cerca un'alternativa pratica agli scooter o desidera il comfort di una vettura in spazi urbani

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Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Le minicar senza patente, note anche come autoveicoli leggeri, stanno guadagnando popolarità nelle aree urbane come alternativa intelligente e sostenibile ai tradizionali mezzi di trasporto. Questi piccoli veicoli a motore sono una soluzione per chi non ha conseguito una patente di guida o per coloro che cercano un’opzione più ecologica per i propri spostamenti quotidiani.

Dotate di dimensioni compatte, le minicar offrono vantaggi in termini di manovrabilità e facilità di parcheggio, finendo per essere adatte per il tessuto urbano. La loro praticità le rende una scelta preferibile rispetto agli scooter o ad altre due ruote, poiché offrono la comodità e la sicurezza aggiuntiva di un abitacolo chiuso. Una delle caratteristiche delle minicar è che possono essere guidate senza conseguire la patente B: è sufficiente l’abilitazione AM, ottenibile già a partire dai 14 anni.

Dal punto di vista ambientale, le minicar si presentano in varie opzioni: benzina, diesel o elettriche. Le versioni elettriche, in particolare, stanno diventando sempre più diffuse come una risposta concreta all’esigenza di ridurre le emissioni di CO2 e altri inquinanti atmosferici in città. Il mercato molti modelli di minicar, con prezzi e caratteristiche che variano a seconda delle esigenze.

Cosa si intende per minicar

Le minicar senza patente si collocano tra il mondo degli scooter e quello delle auto compatte. Sono veicoli per la città, grazie alle loro dimensioni contenute – non superano i 2,5 metri di lunghezza, 1,4 metri di larghezza e 1,3 metri di altezza – che facilitano la mobilità in spazi ristretti e il parcheggio in aree limitate. Secondo il Codice della Strada, le minicar sono classificate in due categorie:

  • quadricicli leggeri: veicoli a quattro ruote, con una massa inferiore a 350 kg e un motore a benzina di massimo 50 cm3 di cilindrata (o 4 kW se elettrici);
  • quadricicli non leggeri: presentano specifiche superiori con una massa fino a 400 kg e una potenza massima di 15 kW. Questi modelli, guidabili dai 16 anni in su, possono trasportare un solo passeggero adulto.

Possono circolare a una velocità massima di 45 km/h per i quadricicli leggeri e 80 km/h per i pesanti. Tra i benefici principali di queste mini auto c’è la possibilità di accesso alle Zone a traffico limitato e una maggiore facilità di parcheggio, simile a quella degli scooter. Per guidare una minicar è necessario conseguire la patente AM, conosciuta anche come patentino, mentre per i quadricicli pesanti è richiesta la patente B1 o A1.

In genere le minicar sono dotate di soli 2 posti, ma esistono modelli più recenti che offrono fino a 4 posti. Le opzioni di alimentazione per le minicar sono numerose, includendo benzina, diesel ed elettrico. Quest’ultimo, in particolare, sta guadagnando popolarità per i suoi bassi consumi e l’impatto ambientale ridotto.

La normativa in materia

Secondo le ultime disposizioni del Codice della Strada, i conducenti che hanno compiuto 16 anni e sono in possesso della patente AM possono ora trasportare un passeggero. Si tratta di un aggiornamento per i giovani guidatori che cercano maggiore flessibilità nei loro spostamenti quotidiani.

Il Codice della Strada, nell’articolo 53 comma h, definisce i quadricicli a motore come “veicoli a quattro ruote destinati al trasporto di cose con al massimo una persona oltre al conducente nella cabina di guida, ai trasporti specifici e per uso speciale“. La normativa specifica che questi veicoli devono avere una massa a vuoto che non superi le 0,55 tonnellate, escludendo la massa delle batterie se a trazione elettrica, e devono essere capaci di raggiungere una velocità massima di 80 km/h su strada orizzontale.

Se un veicolo supera anche uno solo dei limiti stabiliti dalla normativa, viene automaticamente classificato come autoveicolo.

Minicar, chi le può guidare

Le minicar senza patente sono una scelta popolare tra i giovani guidatori, grazie alla loro accessibilità e praticità. Le regole per guidare questi quadricicli leggeri sono chiare: i modelli con un motore di cilindrata massima di 50 cm3 possono essere condotti da giovani già a partire dai 14 anni di età. Fino al compimento dei 17 anni, è vietato trasportare passeggeri. Solo al raggiungimento della maggiore età, i conducenti possono iniziare a portare un passeggero con sé.

Per guidare una minicar è indispensabile il possesso del patentino, ufficialmente noto come patente AM. Questa patente è la stessa richiesta per guidare scooter e altri motocicli leggeri. Il processo per ottenere il patentino include un corso di educazione stradale in una scuola guida autorizzata e si conclude con un test finale.

Per le minicar più potenti, le regole sono leggermente diverse. Questi veicoli possono essere guidati da chi ha almeno 16 anni, ma solo dopo aver conseguito la patente B1. Questo requisito riflette la maggiore potenza e le prestazioni superiori di questi quadricicli, richiedendo un livello di competenza e responsabilità maggiore.

Bisogna pagare il bollo auto

Il pagamento del bollo auto è un obbligo annuale per tutti i possessori di veicoli, incluse le minicar senza patente. Al pari di quanto avviene con tutte le altre vetture, il versamento dell’importo richiesto può essere effettuato attraverso le delegazioni Aci, gli uffici postali, le tabaccherie. Per alcune categorie di soggetti, come i veicoli statali, diplomatici, consolari, persone con invalidità e veicoli elettrici, sono in vigore esenzioni. Ad esempio, i veicoli elettrici godono della cancellazione quinquennale dal pagamento del bollo.

Perché scegliere una minicar

Prima di procedere all’acquisto di una minicar è utile considerare sia i benefici sia i limiti che portano con sé. Uno dei principali vantaggi delle minicar è che possono essere guidate senza una patente di guida, rendendole accessibili a un pubblico più ampio, inclusi giovani guidatori e coloro che non possono ottenere una patente standard.

Le ridotte dimensioni le rendono ideali per l’uso in città, dove trovare parcheggio può essere una sfida. Questa maneggevolezza è particolarmente apprezzata in aree urbane densamente popolate. Molte minicar sono progettate per essere economiche nel consumo di carburante. Questa caratteristica può portare un risparmio sui costi operativi a lungo termine, soprattutto con l’aumento dei prezzi del carburante.

Le minicar con motori elettrici o ibridi emettono meno inquinanti rispetto ai loro corrispettivi a benzina o diesel, rendendole così una scelta più ecologica e contribuendo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla diffusione di soluzioni di trasporto sostenibile. In molti casi, le minicar richiedono meno manutenzione rispetto alle auto tradizionali, il che può ridurre i costi di gestione.

I contro da considerare

Uno degli aspetti più discussi delle minicar è la sicurezza. Questi veicoli potrebbero offrire meno protezione rispetto alle auto tradizionali in caso di incidenti stradali, a causa delle loro dimensioni ridotte e della costruzione meno robusta. Le minicar sono progettate per essere compatte, il che si traduce in uno spazio interno ristretto. Si tratta di una potenziale limitazione per chi ha la necessità di trasportare più passeggeri o oggetti voluminosi.

Considerata la limitata potenza del motore e la bassa velocità massima, le minicar non eccellono in termini di prestazioni finendo per essere un deterrente per chi è abituato a guidare veicoli più potenti, soprattutto su strade dove è richiesta una maggiore reattività o su percorsi lunghi. Per le versioni elettriche delle minicar, l’autonomia è spesso limitata dalla capacità delle batterie: significa pianificare con maggiore attenzione gli spostamenti e programmare le ricariche, soprattutto in zone con infrastrutture di ricarica poco diffuse.