Pagamento auto usata in contanti: quando e come si può fare

Il pagamento di un'auto usata in contanti è possibile solo a determinate condizioni: ecco la normativa in vigore nel 2024 e a cosa bisogna fare attenzione

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Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Se c’è una informazione che non va mai persa di vista quando c’è di mezzo il pagamento di un’auto usata in contanti è quello relativo ai limiti da rispettare. A oggi il limite massimo consentito per le transazioni in denaro contante è fissato a 5.000 euro. Questo adeguamento rispetto al recente passato segnala una inversione di tendenza.

La decisione di aumentare la soglia è frutto di un intervento normativo del governo Meloni, che ha optato per una soluzione intermedia, bilanciando le richieste avanzate da chi era favorevole a un limite di 10.000 euro, e le proiezioni iniziali che suggerivano un tetto più basso, fissato a 3.000 euro.

Questa modifica legislativa impatta sugli automobilisti interessati al pagamento di un veicolo usato in contanti, finendo per influenzare le decisioni degli acquirenti e dei venditori nel mercato dei mezzi usati.

Quali sono le soglie del pagamento di un’auto usata in contanti

Il contesto normativo relativo al pagamento in contanti, centrale nel caso della compravendita di un’auto usata tra privati e tramite la concessionaria, è delineato dall’articolo 18 del decreto Legge 124 del 2019. Ha infatti introdotto nuove soglie da rispettare. Il successivo decreto Milleproroghe ha posticipato l’attuazione di questi limiti, modificando la data di entrata in vigore del limite inizialmente previsto.

Oggi è proibita qualsiasi forma di trasferimento di denaro contante o titoli al portatore, in euro o valute estere, per importi uguali o superiori a 5.000 euro. Questa restrizione si applica anche ai pagamenti frazionati che, pur rimanendo individualmente al di sotto della soglia, sono segmentati in modo artificioso per eludere il limite stabilito. Alla base della revisione c’è l’intensificazione della lotta al riciclaggio di denaro e all’evasione fiscale.

Come sono cambiate nel tempo le soglie per pagare l’auto in contanti

Dal 2002 ad oggi, il settore automobilistico ha assistito a dieci variazioni normative riguardanti il tetto massimo per i pagamenti in contanti. La cronologia dei cambiamenti è la seguente:

  • dal primo gennaio 2002 al 25 dicembre 2002, il limite era fissato a 10.329,14 euro;
  • dal 26 dicembre 2002 al 29 aprile 2008, il tetto è aumentato a 12.500 euro;
  • dal 30 aprile 2008 al 24 giugno 2008, si è registrata una diminuzione a 4.999,99 euro;
  • dal 25 giugno 2008 al 30 maggio 2010, il limite è risalito a 12.499,99 euro;
  • dal 31 maggio 2010 al 30 agosto 2011, è nuovamente sceso a 4.999,99 euro.
  • dal 31 agosto 2011 al 5 dicembre 2011, il limite è stato ridotto a 2.499,99 euro;
  • dal 6 dicembre 2011 al 31 dicembre 2015, il tetto ha raggiunto un minimo di 999,99 euro;
  • dal primo gennaio 2016 al 30 giugno 2020, è aumentato a 2.999,99 euro;
  • dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2022, è stato impostato a 1.999,99 euro;
  • a partire dal primo gennaio 2023, il limite è di 4.999,99 euro.

Quali sono le eccezioni in vigore

A completamento del quadro normativa facciamo presente l’esistenza di soglie differenti per l’utilizzo del denaro contante. Per i viaggi all’estero è ammesso portare fino a 10.000 euro senza necessità di dichiarazione; superata questa cifra, è obbligatorio presentare una dichiarazione alle autorità doganali competenti. Per i cittadini stranieri, il limite per il trasporto di contanti è fissato a 15.000 euro. Per le operazioni di cambio valuta presso le agenzie di cambio, il limite imposto è di 2.000 euro.

La tracciabilità è richiesta per pagamenti relativi a stipendi, pensioni e transazioni con la pubblica amministrazione, con un tetto di 1.000 euro. Le operazioni di money transfer o rimessa di denaro non possono superare i 1.000 euro.

Le associazioni sportive dilettantistiche sono soggette a un limite di 1.000 euro per pagamenti e incassi. Il pagamento delle vincite nei casinò non può eccedere i 1.000 euro. Infine, per i pagamenti effettuati nei Compro Oro, il limite è stabilito a 500 euro.

Le restrizioni all’acquisto da considerare

Non esiste una normativa che vieta l’acquisto di un’auto usata tramite pagamento in contanti, anche tra privati. Bisogna però tenere in considerazioni le restrizioni legali riguardanti l’uso del contante, con un limite attuale di 5.000 euro. Superare questa soglia espone l’automobilista a sanzioni. In termini concreti, è lecito acquistare un veicolo usato con un importo in contanti non superiore a 4.999,99 euro.

La legge consente la suddivisione del pagamento, purché ogni singola rata non ecceda la soglia di 5.000 euro dal 2023 e che ci sia un accordo scritto e firmato tra le parti, con rateizzazione che preveda intervalli di almeno una settimana tra un pagamento e l’altro. Le autorità hanno facoltà di controllare l’adeguatezza e la legittimità di questi accordi.

In ambito commerciale, per l’acquisto di un veicolo è possibile stipulare un contratto che preveda il versamento di una caparra, seguito da pagamenti rateizzati e una rata conclusiva, sempre nel rispetto dei limiti imposti per il contante.

Le sanzioni in vigore

Le sanzioni per il superamento dei limiti stabiliti per l’uso di denaro contante in transazioni, come il pagamento di auto usate in contanti, sono particolarmente elevate. Vanno da un minimo di 3.000 euro ma possono raggiungere il massimo di 50.000 euro. Se la trasgressione coinvolge somme superiori a 250.000 euro, la sanzione subisce un incremento fino a cinque volte. Questo regime sanzionatorio sottolinea l’importanza della conformità alle normative vigenti riguardanti i pagamenti in contanti delle auto usate.

Uno sguardo a quanto accade al di fuori dell’Italia

Arrivati a questo punto è interessante andare alla ricerca delle normative relative ai limiti di utilizzo del denaro contante negli Stati membri europei. Il quadro è il seguente:

  • Portogallo: limite di 3.000 euro, ridotto a 1.000 euro per i contribuenti assoggettati a imposte sui redditi o sulle società;
  • Spagna: tetto di 1.000 euro per transazioni commerciali;
  • Francia: 1.000 euro è il limite generale, che si abbassa a 300 euro per il pagamento delle tasse;
  • Irlanda: nessun limite imposto;
  • Belgio: 3.000 euro, solo per transazioni commerciali, non applicabile tra consumatori;
  • Paesi Bassi, Germania, Svezia, Finlandia, Estonia, Lussemburgo, Austria: nessun limite definito per l’utilizzo del contante;
  • Danimarca: limite di 2.700 euro in ambito commerciale, nessuna restrizione tra consumatori;
  • Lettonia: tetto di 7.200 euro per il contante;
  • Lituania e Polonia: entrambi con un limite di 3.000 euro per le attività commerciali, senza restrizioni per le transazioni tra consumatori in Polonia;
  • Repubblica Ceca: limite stabilito a 10.500 euro;
  • Slovacchia: 5.000 euro è il limite per le transazioni tra consumatori e commercianti e viceversa, 15.000 euro per altre interazioni;
  • Ungheria: limite di 40.000 euro per le persone giuridiche;
  • Romania: 1.000 euro per transazioni tra imprenditori e 10.000 euro tra consumatori;
  • Bulgaria: 5.100 euro è il tetto in vigore;
  • Croazia: limite di 15.000 euro;
  • Grecia: limite di 500 euro, il più basso tra i Paesi elencati;
  • Malta: 10.000 euro per transazioni immobiliari e vendita di oggetti di valore.