F1, Ferrari a caccia della RedBull sulla pista che amava Schumacher

Il Mondiale di F1 arriva a Melbourne. Dopo lo stop in Arabia Saudita a causa di un attacco di appendicite, Sainz, prima di salire in macchina deve ottenere il via libera dalla FIA

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Eleonora Ottonello

Esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Dopo una settimana di stop dopo le prime due gare del campionato che si sono tenute di sabato, la F1 torna in pista e questa volta fa tappa a Melbourne dove, sul tracciato dell’Albert Park, si correrà il GP Australia. Nonostante per molti anni l’appuntamento nella terra dei canguri abbia aperto le danze della stagione, ormai da qualche stagione ha lasciato il posto ad altri GP in Medio Oriente, rimanendo comunque un classico di inizio campionato.

Anche se il pubblico cercherà di sostenere con ogni mezzo gli idoli di casa, Oscar Piastri e Daniel Ricciardo, rispettivamente impegnati in McLaren e in Visa Cash App RB, il favorito, tuttavia, rimane sempre Max Verstappen. Sebbene la Ferrari abbia accorciato il gap dalla Red Bull, il pilota olandese ha già vinto, senza troppa fatica, i primi due GP del 2024 e, niente sembrerebbe capace di mettere i bastoni tra le ruote all’attuale Campione del Mondo in carica.

Nonostante la supremazia della Red Bull, la Ferrari si è impegnata adottando un approccio aggressivo al GP Australia per mettere pressione alla scuderia anglo-austriaca. Se il team di Milton Keynes, nelle prime due gare della stagione, è riuscita a portarsi a casa due doppiette, il Cavallino Rampante è riuscito a salire sul podio sia con Carlos Sainz, in Bahrain, sia con Charles Leclerc, a Jeddha. E chissà, se proprio a Melbourne, la Rossa non dovesse riuscire nell’impresa di salire sul gradino più alto del podio. La Ferrari, infatti, ha raccolto tante soddisfazioni nella terra dei canguri.

Complessivamente sono sei i piloti della Ferrari che sono riusciti a trionfare al GP Australia. Se Michael Schumacher è quello che ha vinto più edizioni in assoluto della corsa (ben quattro), bisogna anche ricordare le vittorie di Gerhard Berger (1987), Eddie Irvine (1999), Kimi Raikkonen (2007), Sebastian Vettel (2017 e 2018) e l’ultima, quella ottenuta da Charles Leclerc, nel 2022, vincendo con oltre venti secondi di vantaggio sul secondo classificato.

Sainz torna in pista?

Quando mancano praticamente poco più di ventiquattr’ore alla prima sessione di prove libere del GP Australia, nonostante la volontà di entrambe le parti, per la Ferrari non è ancora sicuro di avere Carlos Sainz al volante della SF-24. Il pilota spagnolo è volato a Melbourne e, per non farsi trovare impreparato, in bicicletta ha già assaggiato la pista, ma per il rientro effettivo in auto deve prima superare il test della FIA, nel quale vengono messi alla prova riflessi e reattività.

Se il figlio d’arte ha deciso di sobbarcarsi un così lungo viaggio verso l’Australia, l’intenzione di correre c’è tutta. Ma non possiamo dimenticare che Sainz è stato operato per un attacco di appendicite solamente venerdì 8 marzo (sulla carta, nemmeno quindici giorni fa). Nonostante l’ottimismo che circola nell’ambiente, non possiamo ignorare il fatto che lo spagnolo abbia avuto poco tempo per recuperare completamente la forma fisica in vista del GP Australia, soprattutto se guardiamo al più recente caso analogo.

Anche Alexander Albon non poté disputare il GP Italia 2022 per un attacco di appendicite. Il pilota anglo-tailandese, in quell’occasione, infatti rientrò immediatamente nel successivo GP Singapore anche se in quel caso tra la gara di Monza e quella di Marina Bay trascorsero tre settimane di stacco e non due, come tra Jeddah e Melbourne 2024. Nel caso in cui Sainz non possa prendere parte al GP Australia, sembrerebbe sicuro che lo spagnolo verrà sostituito ancora da Oliver Bearman, che già in Arabia Saudita si è messo in mostra sulla SF-24 ottenendo un ottimo settimo posto al debutto.

Attesa per gli idoli di casa

Una qualità che apprezzo molto dei tifosi australiani è quella che, nonostante i connazionali non corrano in scuderie di primo piano, non mancano mai di far sentire tutto il loro supporto agli idoli di casa. Sulla griglia di partenza del campionato 2024 di F1, sono ben due i piloti australiani impegnati in pista a Melbourne, Oscar Piastri e Daniel Ricciardo. Il 22enne e il 34enne, però, arrivano all’Albert Park in condizioni molto diverse. Se Piastri arriva a Melbourne dopo un inizio di stagione positivo, Ricciardo arriva in Australia a seguito di due gare da dimenticare. Se in Bahrain, il 34enne di Perth si è reso protagonista di uno spiacevole episodio con Tsunoda, in Arabia Saudita, complice una lunga sosta e un testacoda, non è riuscito ad andare oltre la 16esima posizione.

La Stake F1 Team cambia nome a Melbourne

In attesa che Audi entri a pieno diritto nella massima serie automobilistica, l’ex Alfa Romeo, ha trovato in Stake il suo title sponsor per la stagione 2024 di F1. Ma a causa di alcune leggi in vigore in alcuni Paesi toccati dal Circus come ad esempio l’Australia, la Stake F1 Team dovrà cambiare nome. Per questo fine settimana, infatti, il team si chiamerà molto semplicemente Kick Sauber visto che nella terra dei canguri è illegale sponsorizzare il gioco d’azzardo. E la stessa cosa accadrà anche in Spagna, Belgio e Qatar.

Il circuito

Attivo dagli anni ’50 ma non utilizzato a causa delle numerose proteste ambientaliste, il GP Australia è tappa fissa del calendario di F1 dal 1985. Se fino al 1995 la gara si disputò sul tracciato cittadino di Adelaide, dal 1996 il Circus si è trasferito a Melbourne, sul tracciato semi cittadino dell’Albert Park, dove tuttora si corre.

Costruito sulle strade perimetrali dell’omonimo parco situato nella zona di Santa Kilda, il tracciato misura 5275 metri. Caratterizzato da 14 curve, 9 a destra e 5 a sinistra, è conosciuto per essere una pista piuttosto impegnativa grazie alla sua serie di rettilinei veloci e curve tecniche. Proprio a seguito dei lavori di ammodernamento alla pista avvenute negli anni post-Covid, il tracciato di Melbourne è diventata una pista ancora più veloce e con grandi possibilità di sorpasso grazie alle sue quattro zone DRS.

Nonostante tutta questa serie di fattori possiamo definire il tracciato di Melbourne un semi-cittadino o un cittadino a tutti gli effetti perché durante il resto dell’anno le strade del parco, dove sfrecciano i piloti della massima serie automobilistica, sono aperte alla normale viabilità. Oltre alle alte velocità, una delle cose alla quale i corridori devono prestare maggiore attenzione è l’aderenza, soprattutto in occasione della prima sessione di prove libere. In Australia, infatti, in questo periodo si trova agli inizi della stagione autunnale e le temperature sono sì gradevoli, ma con la costante incognita della pioggia che potrebbe fare capolino all’improvviso.