F1, GP Imola: Ferrari SF-24 EVO in palla conferma le attese. Red Bull in difficoltà

Durante la prima giornata di prove libere a Imola, la Ferrari SF-24 EVO mostra un'alta competitività. Red Bull soffre le gomme

Foto di Zander Arcari

Zander Arcari

Analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Ferrari è partita con il piglio giusto nel week-end di casa. Una SF-24 EVO in palla durante le Fp1 che ha confermato l’ottima capacità di adattamento al circuito. La correlazione tra simulatore e pista funziona e in tal senso i risultati si vedono. Nella prima sgambata sul tracciato italiano le rosse hanno mostrato un bilanciamento davvero buono, unitamente a un ottimo livello di grip su ambedue le mescole utilizzate: Hard e Soft. Entrando nei dettagli, possiamo dire che l’area della pista dove la monoposto non ha performato al meglio è il T1, specie nelle curve 5, 6 e 7, dove un leggero sottosterzo ha impedito a Leclerc e Sainz di avvicinarsi all’apice nella maniera corretta. Per il resto la trazione deve crescere specie nel confronto con Red Bull, fondamentale in cui la RB20 ha il primato in questa stagione 2024.

Per quanto concerne le simulazioni high fuel, alto quantitativo di carburante a bordo, l’handling delle Ferrari ha confermato le buone sensazioni del giro secco. Una maneggevolezza “comoda” che ha fornito ai ferraristi tanta fiducia. Anche il tema degrado è stato gestito bene, nonostante le temperature dell’asfalto abbiano superato i 50 gradi. Tyre management in linea con le aspettative, senza dover rinunciare a troppa performance con più benzina imbarcata. Interessante l’assidua ricerca della perfezione nelle chicane, dove i piloti di Maranello hanno lavorato parecchio per trovare il limite di aggressività da poter utilizzare. Come spiegato nella nostra consueta preview del tracciato, nel layout che sorge sulle rive del Santerno l’importanza di tagliare alcune curve usufruendo dei così detti kerbs è fondamentale.

Altre prove degne di nota riguardano l’utilizzo del sistema ibrido, necessarie per configurare nel migliore dei modi i cavalli extra (160), forniti dal supporto dei moto generatori MGU-K (energia cinetica) e MGU-K (entalpia dei gas di scarico). Le prime sensazioni dei piloti sull’evoluzione della Ferrari sono molto buone. A conferma di quanto appena scritto il fatto che, durante la prima sessione di prove libere, non è servito nessun cambio di assetto, nemmeno un piccolo ritocco sul carico sviluppabile all’anteriore. Tuttavia per validare un up-grade serve tempo e molta attenzione. La raccolta dati odierna sarà più importante del mero riscontro cronometrico, per capire al meglio le caratteristiche della SF-24 EVO e di riflesso poterle sfruttare al massimo delle possibilità.

Ferrari conferma il passo avanti nelle Fp2

Durante la seconda ora di prove libere Ferrari parte montando la gomma Media, mescola non utilizzata sino ad ora. Con le Pirelli a banda gialla il risultato non cambia. La rossa mostra il medesimo adattamento alla pista. Una vettura reattiva e facile da guidare la SF-24 EVO che consente ai ferraristi di ottenere senza problemi ottimi riscontri cronometrici, questo nonostante qualche errore e il traffico ne limitino in parte le prestazioni. Il problema gomme patito nel recente passato sembra al momento molto lontano. Gestita egregiamente la warm-up-strategy, spingendo nell’outlap in punti precisi, per immettere all’interno della carcassa la temperatura ideale.

Parlando di messa a punto Ferrari ha deciso di spostare il bilanciamento generale dell’auto verso il posteriore. Fattore che di conseguenza potrebbe inficiare negativamente sull’avantreno che però, a differenza della Red Bull, ha risposto davvero bene. La solidità del front-end delle rosse ha fatto presenza senza modificare l’equilibrio della vettura. Tanta aderenza che ha concesso alla SF-24 EVO di esprimersi in maniera idonea. Per le RB20 è tutto il contrario, con Max Verstappen che ha faticato parecchio sull’anteriore, dove la corretta working range degli penumatici Pirelli non ne voleva sapere di apparire, offrendo alla monoposto austriaca un quantitativo di grip insufficiente.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)
Fonte: Media Center Ferrari
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 EVO – GP Imola 2024

Nell’ultima parte della sessione Ferrari è scesa in pista per effettuare le canoniche prove high fuel. Test con alto quantitativo di carburante a bordo, dove il bilanciamento dell’auto ha continuato a fare presenza. Il degrado in linea generale resta buono malgrado le alte temperature. Gli stint con molto carburante sono stati “sporcati” dal traffico. Ciononostante, la tornata più rapida in questa configurazione è quella di Charles Leclerc, due decimi abbondanti più rapido di Lando Norris che, con la sua MCL38, ha prodotto una simulazione passo gara davvero notevole sulla medesima gomma. McLaren davvero parecchio in palla che si conferma anche a Imola sullo stesso livello di Miami.

Per tirare le somme di questa prima giornata, va detto che gli aggiornamenti portati dalla Ferrari hanno funzionato molto bene. Non sono servite modifiche per correggere il set-up e questo significa che in fabbrica, con il simulatore driver-in-the-loop, il lavoro svolto è stato senza dubbio ottimale. Per questo la nota più lieta per i ferraristi riguarda un fatto: con le importanti modifiche apportate sull’ingesso delle pance, adottando la soluzione “shark inlet” stile Red Bull, le due vetture italiane hanno migliorato il rendimento e al medesimo tempo mantenuto il punto di lavoro ottimale dell’auto. Se vogliamo trovare un paio di difetti sull’handling, parliamo delle fasi di accelerazione.

In particolare all’uscita da curva 9, mettere a terra tutta la potenza dei cavalli sprigionati dalla power unit 066/12 non è stato sempre facile. La SF-24 EVO mostra una trazione buona ma non ancora ottimale. Lo si evince dal sottosterzo patito in uscita che in qualche modo va corretto per massimizzare il rendimento ed eliminare alcuni controlli nocivi per sbloccare maggiore performance. In ultima istanza due parole su Bozzi, nuovo ingegnere di pista del monegasco Charles LeclercBryan si è inserito alla grande al muretto Ferrari. Preciso e attento, ha fornito tutto il supporto del caso senza commettere sbavature. Fattore essenziale per rendere la vita più facile al ferrarista sotto diversi aspetti. Innesto di qualità che serviva parecchio.