Ferrari, brutta tegola. La notizia è di quelle pesanti, che di per sé rendono un fine settimana già complicato quasi un’odissea. La Federazione Internazionale ha penalizzato di dieci posizioni Leclerc, in quanto sulla numero 16 sono stati sostituiti i pacchi batteria. Un episodio che poteva essere atteso, in quanto l’unità di potenza del monegasco era parecchio “attempata”. Questo significa che, nel migliore delle ipotesi, se Charles si prendesse la pole sul campo, sarebbe comunque costretto a partire in undicesima posizione. Abu Dhabi fornisce la possibilità di sorpasso alle vetture, tuttavia una rimonta non resta complicata, considerando che le due McLaren saranno molto preparate.
C’era pure Arthur Leclerc nelle Fp1. Ha preso la vettura di Sainz e ha portato a termine il programma di lavoro senza sbavature. Un plauso va speso per l’altro monegasco, sul quale però, ovviamente, non si possono dare riferimenti competitivi in merito al suo rendimento. Charles è sceso in pista solamente nell’ultima mezz’ora. Lasso di tempo impiegato dapprima con le Pirelli a banda gialla. Con le Medium ha cercato di validare il set-up scelto al simulatore, con degli pneumatici che potessero offrire una certa costanza di rendimento. Scenario competitivo dove abbiamo visto una Ferrari buona, a livello di bilancio, ma non perfetta come ci si aspettava.
C’era una carenza di rotazione, un sottosterzo presente specie nel primo settore. Molto buone invece le parti più lente del T3. Il problema più grande, però, si è palesato in percorrenza di curva 5, dove la gestione del trasferimento di carico non era affatto ottimale. Ha fatto presenza anche del porpoising nelle pieghe in appoggio. Ferrari ha pertanto deciso di massimizzare il rendimento nelle curve medio-lente, gestendo con l’handling le zone più rapide. Pensando a questo fattore, abbiamo la conferma che il team abbia optato per una rigidezza sospensiva mediamente minore. Sebbene la sessione sia durata poco per Leclerc, c’è stato pure il tempo di passare alle mescole Soft.
L’extra grip delle gomme cerchiate di rosso ha senza dubbio aiutato. Il sottosterzo è venuto meno e la capacità di avvicinarsi all’apice delle curve è aumentata. L’aderenza maggiore ha fornito più solidità e Leclerc, che è stato in grado di collocarsi in cima alla tabella dei tempi. Ciò malgrado, meno di mezz’ora era troppo poco per avere un chiaro quadro della situazione. Anche perché il programma di lavoro è stato sostanzialmente accelerato, specie sugli pneumatici Soft. Un solo giro push e un mini run di tre giri, dove la SF-24 ha mostrato buone potenzialità, che però, nelle Fp2, andavano messe in mostra per capire che direzione prendere sulla messa a punto.
F1, GP Abu Dhabi Fp2: Ferrari mostra un handling non ancora perfetto
Per la seconda sessione di prove libere a Yas Marina, Arthur restituisce la vettura a Carlos. Scendono in pista, pertanto, i piloti titolari. L’azione prende corpo immediatamente, e i due ferraristi calcano l’asfalto emiratino con le Pirelli cerchiate di giallo. Un primo run dove si prosegue il lavoro inerente alla validazione del set-up, con un tipo di gomme in grado di fornire un rendimento costante. Con ambedue le rosse in pista ci sono più spunti di riflessione grazie ai differenti stili di guida. Sainz parte meglio, con un approccio decisamente meno aggressivo, che gli consente di studiare la vettura. Ma, come spesso accade, è poi Leclerc ad emergere.
Il monegasco cerca subito i limiti dell’auto, che ancora una volta, come nelle Fp1, si rifanno principalmente alla carenza di rotazione. Un atteggiamento che provoca diverse correzioni sull’handling. Guidabilità alla quale gli alfieri di Maranello si adattano in maniera progressiva, per curare un approccio alle curve in maniera differente. Pare infatti che spingere troppo sul front-end non fosse la mossa corretta. Meglio sacrificare un pelo l’entrata, per poi godere di una vettura più stabile a centro curva e massimizzare la fase di trazione. E in effetti il provvedimento funziona, malgrado l’equilibrio tra carico e deportanza debba ancora essere centrato.
Nel secondo stint tocca ai compound Soft. Parliamo di uno pneumatico che, sebbene offra una maggiore aderenza, necessita di un ciclo di isteresi più oculato. La ragione è semplice: la sua attivazione risulta più complicata poiché la finestra di temperatura in cui lavora è minore. La warm-up strategy utilizzata non è fattuale, purtroppo. Lo si evince dal primo tentativo speso, che non porta i risultati attesi. A margine di un doppio cool-down–lap, la temperatura targetmigliora e per questo le performance salgono. L’aderenza superiore delle gomme a banda rossa limita il sottosterzo. Il trasferimento di carico in curva 5 è gestito bene, anche se qualche problemino per centrare l’apex delle curve a media velocità resti comunque.
È andata in onda pure la simulazione passo gara. Con un alto quantitativo di carburante a bordo, Ferrari si è mostrata molto più composta. La necessità di correggere la vettura e remare sul volante è praticamente sparita. Tuttavia, i riscontri cronometrici non sono stati all’altezza della McLaren che, al contrario della rossa, ha mostrato una capacità di adattamento alla pista praticamente perfetta. Prove high-fuel con le gomme Medium, che saranno le coperture con le quali si prenderà il via della corsa. Il team di Maranello ha mostrato buone potenzialità, che però deve essere in grado di esprimere. Lo studio al simulatore sarà parecchio importante in tale senso.
Per finire, tiriamo le somme di questa prima giornata di prove libere nella pista di Abu Dhabi. Sul giro secco, il rendimento al quale si può accedere è più alto di quello che abbiamo visto. Su questo aspetto va gestita al meglio l’attivazione delle coperture. Anche per il passo gara, con tanta benzina le cose devono migliorare. Questo fattore potrebbe però essere spiegato con un utilizzo maggiore delle medie, che di fatto hanno reso le coperture meno performanti. Attendiamo il lavoro nel campo ipotetico della Ferrari, che deve fornire le basi per i ritocchi alla messa a punto. Una mossa che potrebbe rivelarsi efficace e favorire la lotta al vertice con la super McLaren.