Mondiale Rally, clamorosa svolta: addio all’ibrido

Il gruppo dirigente FIA ha annunciato l’addio all’ibrido per il Rally1: dal 2025 in poi le vetture della categoria gareggeranno senza motorizzazione ibrida

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Svolta di proporzioni epiche in WRC. Per il campionato di rally si profila un’era totalmente da scrivere, votata a un maggiore rispetto dell’ambiente, con l’addio all’ibrido dal 2025. In un comunicato ufficiale, FIA ha annunciato i suoi obiettivi chiave per il futuro della competizione, che cercherà di rimanere attuale nei contenuti e nei valori trasmessi, adattandosi alle recenti innovazioni compiute in ambito tecnologico.

Le novità della normativa

Aumentare le prestazioni, ridurre i costi e attrarre nuovi fan saranno i principi fondamentali, attorno ai quali erigere le corse del domani. Il regolamento completo sarà già reso noto entro la conclusione del 2024. Il personale verrà ridotto numericamente di un team di tre auto. Sfruttando le strutture locali, le squadre avranno meno difficoltà ad attuare l’assistenza sui relativi veicoli.

Inoltre, saranno promosse le attività a distanza, con la facoltà delle squadra di trasportare parti limitate in un piccolo mezzo di supporto. Per un rendimento ottimale, saranno ridotti il peso complessivo, nonché il restrittore dell’aria e dell’aerodinamica, così da compensare il gap derivante dalla transizione energetica, preposta a ridurre la quantità di emissioni inquinanti.

Il congedo dell’ibrido interessa la vetture Rally1, che continueranno a essere la base della categoria superiore. La stessa categoria riceverà delle modifiche nella normativa tecnica a partire dal 2026. Ciascuna vettura avrà una potenza (330 CV), una curva di coppia e una velocità massima prestabilite. Complessivamente, il budget di spesa autorizzato sarà di 400.000 euro, con un risparmio nei motori, nella trasmissione e nel pacchetto aerodinamico.

Nell’iter di sviluppo sarò consentito basarsi sui modelli di serie, compresi i SUV compatti, o una Concept Car, concepita secondo rigorosi parametri, inerenti all’aerodinamica. I modelli finali, nell’esatta configurazione da gara, andranno poi messi in vendita. L’opinione sia dei team sia dei piloti è favorevole. Ott Tanak, campione iridato nell’edizione 2019, ha dichiarato: “Penso che le nuove regole siano positive. È importante ridurre i costi e rendere il campionato più accessibile. Sono fiducioso che il WRC continuerà a essere un grande campionato”.

Arriva il pollice alto anche da Jari-Matti Latvala, team principal del Toyota Gazoo Racing World Rally Team: “Le nuove regole sono un passo nella giusta direzione – ha osservato -. Sono sicuro che il WRC continuerà a essere un campionato emozionante e competitivo”. Per celebrare i trionfi della stagione mandata agli archivi, la Casa delle Tre Ellissi ha, tra l’altro, svelato due edizioni speciali, in tributo ai suoi piloti, Sébastien Ogier e Kalle Rovanperä.

Gare sprint ed endurance

Gli organizzatori avranno, inoltre, un margine di manovra superiore nella definizione del percorso di rally. E delle invitanti novità andranno forse a impreziosire le stagioni a venire. Qualora se ne presentasse l’opportunità, in agenda potrebbero, infatti, aggiungersi degli appuntamenti sia di tipo sprint, più brevi, sia di stampo endurance, più lunghi.

Il fine ultimo perseguito dagli uomini FIA è di creare una competizione più sostenibile e accessibile, capace di richiamare nuovi appassionati e compagini. Tra le più importanti del motorsport, fa dell’approccio purista un tratto distintivo. Le novità apportate costituiscono un atto di coraggio, promettendo di influire sull’andamento delle gare.