Clamorosa scoperta dimezza i consumi del diesel

Per dimezzare i consumi diesel, TereGroup, società italiana con sede a Modena, propone una tecnologia innovativa, che potrebbe cambiare le regole del gioco

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 9 Ottobre 2018 08:53

Arriva da Modena una scoperta che potrebbe rivoluzionare i consumi di carburante mondiale: i laboratori di TereGroup della città emiliana hanno infatti comunicato di aver sintetizzato dalle alghe un additivo che, aggiunto in una percentuale del 20% al gasolio, permetterebbe di ridurre fino al 50% i consumi delle vetture diesel. Algamoil Dual-Fuel (questo il nome del biodiesel ricavato dalla coltivazione di microalghe) è frutto di anni di sperimentazione ed è già stato certificato con test su motori effettuati sia in Italia, presso il Dipartimento Enzo Ferrari dell’Università di Modena, che negli Stati Uniti, al SAE di Detroit. Il nuovo combustibile sarà raffinato nello stabilimento del gruppo che si trova a Modena.

A questo punto, TereGroup Italia cerca investitori per avviare la produzione del biocarburante su larga scala. Peraltro, l’Almoil Dual-Fuel è una scoperta che acquista importanza a livello normativo, visto che le previsioni di legge imporranno entro il 2018 un quantitativo di almeno l’1,2% di biocarburante, prodotto da materie prima di scarto o non alimentari, nel gasolio. La componente ‘bio’ è poi destinata a salire fino al 2% nel 2022.

Polo dell’alga combustibile

“La peculiarità delle nostre microalghe combustibili, il brevetto Algamoil – dichiara al Sole 24 Ore il country manager di Teregroup Italia, Michael Magri, che da tre anni lavora al progetto, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università di Modena – è che hanno una quantità di lipidi doppia rispetto alla media di quelle oggi sul mercato, parliamo di un 50% di olio grazie al processo di fotosintesi combinata con la fermentazione, contro il 20-25% delle altre alghe”.

Il Polo dell’alga combustibile Algamoil darà il via per la prima volta a una produzione in scala reale di alghe, nonché del loro trattamento, volto alla loro trasformazione in olio combustibile. “Parliamo di un impianto a circuito chiuso di 100 mq mentre per ottenere rese convenienti bisognerà partire da almeno un ettaro. Qui, in grandi cilindri pieni di acqua, vengono coltivate le alghe, poi estratte, centrifugate come l’insalata, messe in serbatoi di fermentazione assieme a prodotti di scarto zuccherini che potenziano la trasformazione delle microalghe in olio”.

In totale, l’impianto richiederà un investimento di 8 milioni di euro. E l’utilizzo di 3 milioni di litri d’acqua nei cilindri di coltivazione, con un rendimento di 7 grammi di microalghe al litro: una metà diventerà olio, l’altra frazione secca, riciclabile sotto forma di mangimistica e fertilizzante. Le potenzialità del business appaiono considerevoli. Non a caso diverse compagnie hanno già espresso interesse a TereGroup, come spiega Magri: “Siamo già in contatto con diverse società italiane e internazionali interessate a industrializzare il nostro impianto”.

Mire europee e mondiali

Tra le prime a muoversi in tal senso è Eni, la quale ha in programma l’apertura dei cantieri per una fabbrica di biodiesel a Venezia. “Ma non ci fermiamo qui”, puntualizza Magri. Parole basate su presupposti concreti, quale la partecipazione a un bando di ricerca per lo sviluppo del dual fuel in ambito automotive. Nel frattempo, è il momento di dimostrare il potenziale agli operatori della filiera. “Presenteremo la pubblicazione a Detroit il prossimo aprile – afferma il ricercatore Carlo Alberto Rinaldini – dove dimostriamo che già una miscela di biodiesel da alghe al 20% con gasolio commerciale è in grado di ridurre le emissioni di particolato dal 30 al 50%, a fronte di potenza e coppia uguali al diesel commerciale”.

In definitiva, l’Italia potrebbe ancora rivelarsi la patria dell’innovazione, capace di dare slancio al processo di transizione ecologica. L’Europa e il mondo hanno ormai cominciato a capire l’importanza di adottare soluzioni all’avanguardia, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. TereGroup fornisce una risposta concreta alle necessità della società attuale.