Milano-Meda, scoppia la protesta per il tratto a pagamento

Il tratto della Milano-Meda potrebbe pesare sulle tasche dei pendolari che sarebbero costretti a sborsare dagli 80 ai 120 euro al mese per recarsi al lavoro

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Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Scoppia la polemica in Lombardia per la decisione di rendere a pagamento la Milano-Meda, superstrada oggi gratuita che però presto sarà trasformata in autostrada in un suo tratto per poi essere inglobata nella Pedemontana. Un’evoluzione che non fa piacere in primis ai pendolari che ogni giorno percorrono la superstrada, ma che accende le critiche delle forze politiche che puntano il dito contro la governance regionale accusata di far pagare agli utenti i lavori ingenti fatti sul tratto. E se il progetto sembra ben avviato, col restyling della Milano-Meda che avrà un costo, non è ancora stato reso noto il prezzo del pedaggio che verrà imposto ai viaggiatori.

Milano-Meda a pagamento, il tratto interessato

La Milano-Meda nella sua interezza è una superstrada di oltre 20 chilometri che inizia a Milano, da viale Enrico Fermi, per concludersi all’ingresso della Pedemontana, l’autostrada A36. La SS35, nota come superstrada Milano-Meda-Lentate ma indicata a tutti come la Strada provinciale ex strada statale 35 dei Giovi in Lombardia (che parte però da Genova), collega i tratti che vanno dalle zone milanesi di Affori e Paderno Dugnano a quelle in Brianza di Nova Milanese, Varedo, Meda e Lentate sul Seveso.

Un tratto stradale al momento gratuito che però, molto presto, sarà soggetto a pedaggio. Non nella sua totalità, ma nell’ultimo tratto della Milano-Meda tra Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso che verrà inglobato a Pedemontana. Il motivo? Sabatino Fusco, direttore di Autostrada Pedemontana Lombarda, aveva sottolineato: “È fondamentale per il rientro dell’investimento“.

Una decisione che però potrebbe avere non poche ripercussioni sulla viabilità, con i pendolari che frequentano il tratto ogni giorno che potrebbero cercare strade alternative per evitare il pagamento. Il rischio, per esempio, è che i viaggiatori decidano di svoltare all’interno dei paesi coinvolti dall’inizio e fine del pedaggio, facendo convogliare il traffico nei centri abitati.

La polemica sul pedaggio

Uno scenario che di certo preoccupa i sindaci del territorio, ma che accende le polemiche delle forze politiche all’interno della Regione. A scagliarsi contro l’ipotesi della Milano-Meda a pagamento ci sono i grillini, col Movimento 5 Stelle che accusa il governo Fontana di creare nuove tasse che penalizzano i pendolari.

Scelta insensata di Regione Lombardia che fa solo un grandissimo regalo ai costruttori, gli unici a trarre vantaggio dalla scelta perché si vedranno pagati i lavori dalle tasche dei pendolari” ha detto Raffaele Erba, coordinatore provinciale M5s di Como.

Contrario anche il consigliere regionale di opposizione (PD) Angelo Orsenigo che punta il dito contro la Regione che “mentre il territorio chiede infrastrutture efficienti, risponde con infrastrutture incompiute e care come il fuoco“. Ma le critiche arrivano anche dal centrodestra al potere, con l’ex Lega Reguzzoni che definisce il pedaggio della Milano-Meda come “l’ennesimo schiaffo al Nord produttivo e ai lavoratori già sottoposti a un’elevata pressione fiscale“.

Quanto costerà la Milano-Meda

Ma quanto costerà il tratto interessato dal pedaggio? Non ci sono cifre ufficiali, ma solo stime che non sorridono di certo ai pendolari che ogni giorno viaggiano sulla Milano-Meda. Le previsioni sono di 2-3 euro a ogni passaggio, ovvero dai 4 ai 6 euro al giorno per un totale di 80-120 euro al mese.