In Spagna una class action contro il motore 3 cilindri PureTech

Il motore con cinghia di distribuzione a bagno d'olio di Stellantis, il PureTech, è nel mirino degli automobilisti spagnoli che hanno lanciato una class action

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 16 Dicembre 2024 16:30

Un velo di preoccupazione si è posato sui proprietari di veicoli Stellantis dotati di motori PureTech a causa di problemi di affidabilità che hanno portato a un’ondata crescente di insoddisfazione e azioni legali. L’epicentro di questa controversia è la Spagna, dove l’Associazione iberica di clienti del Gruppo Stellantis, Afestel, ha avviato un’azione legale contro il colosso automobilistico franco-italiano.

L’accusa nei confronti di Stellantis

Afestel accusa Stellantis di aver immesso sul mercato veicoli con gravi difetti nei motori PureTech, causando ai proprietari ingenti spese di riparazione e potenziali rischi per la sicurezza stradale. Questa situazione ha spinto l’associazione ad intraprendere una battaglia legale depositando oltre 100 richieste di risarcimento, per un valore complessivo stimato di 1,15 milioni di euro, presso il tribunale di Vigo, città che ospita la sede spagnola di Stellantis.

La portata del problema è preoccupante: Afestel conta attualmente più di 6.000 membri, ma ritiene che questa cifra rappresenti solo una piccola parte degli utenti europei potenzialmente colpiti dai difetti dei motori PureTech. Questo dato sottolinea la gravità della situazione e l’urgente necessità di un intervento risolutivo da parte di Stellantis.

Per esprimere il proprio dissenso e fare pressione su Stellantis affinché si assuma la responsabilità dei problemi, Afestel ha organizzato una serie di manifestazioni. Una protesta è già stata inscenata di fronte allo stabilimento Stellantis di Figueruelas, e un’altra è prevista a Madrid per il 21 dicembre. Queste iniziative dimostrano la ferma determinazione di Afestel nel perseguire i propri obiettivi e ottenere giustizia per i clienti danneggiati.

PureTech ancora nel mirino

Il cuore della controversia risiede nella progettazione dei motori PureTech, in particolare nella cinghia di distribuzione a bagno d’olio. Questa soluzione, inizialmente concepita per migliorare la durata e ridurre i costi operativi, si è rivelata fallimentare, provocando gravi guasti. Stellantis ha cercato di porre rimedio al problema estendendo la garanzia, introducendo un nuovo olio motore e modificando la cinghia per renderla più resistente all’immersione in olio e benzina. Un produttore indipendente ha inoltre introdotto un kit di conversione da cinghia di distribuzione a catena.

Tuttavia, queste misure appaiono tardive e insufficienti agli occhi di Afestel e dei suoi membri, che chiedono un intervento più risoluto da parte di Stellantis per risolvere definitivamente il problema dei motori PureTech. La battaglia legale e le proteste sono destinate a proseguire fino a quando non si troverà una soluzione equa e soddisfacente per tutti i clienti coinvolti.

I guasti di questo motore

I guasti sono dovuti a un’anomalia di fabbricazione di questo tipo di motori, utilizzati in marchi come Opel, Peugeot, Citroën, DS e Jeep.  Il guaio consiste in un graduale degrado della cinghia di distribuzione che comporta un elevato consumo di olio, il malfunzionamento della pompa del vuoto e altri guasti che portano a un’usura prematura della cinghia di distribuzione e ad altri guasti che portano a un degrado prematuro del motore.

Secondo Afestel, ciò determina costose riparazioni per i proprietari, perché i concessionari non si occupano dei reclami per il fatto che i periodi di garanzia sono scaduti o perché gli utenti non hanno fatto riparare le loro auto dai concessionari del marchio. Il guasto è stato scoperto nel 2020 in auto commercializzate dal 2014 e l’età media dei veicoli colpiti era tra i 4 e i 6 anni.