Spot senza cinture sulla sicurezza stradale: è polemica

Si infiammano le polemiche per la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale: negli spot gli automobilisti evitano di indossare le cinture a bordo

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Infervora la polemica sugli spot del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la sicurezza stradale. I tre filmati mettono in luce comportamenti deprecabili come l’uso di sostanze stupefacenti, la distrazione da smartphone e l’alta velocità, al fine di diffondere una maggiore consapevolezza tra gli automobilisti. Ovviamente, nessuno ha avuto da obiettare in merito, ma un dettaglio non è passato inosservato: la mancata presenza delle cinture sui protagonisti.

Nel primo spot un gruppo di ragazzi fuma uno spinello in macchina. Nel secondo il guidatore è distratto dal telefono e non vede un ostacolo, provocando un incidente. Infine, nel terzo una comitiva di amici decide di sfidarsi al volante, manco fossero in Fast & Furious. Scenari differenti accomunati da una serie di elementi: una grave infrazione al Codice della Strada, un enorme pericolo per sé e gli altri, e, appunto, la mancanza delle cinture.

Gli attacchi a Matteo Salvini

Molti utenti hanno preso d’assalto la campagna, per il modo superficiale con cui tratta il tema della sicurezza, non mostrando l’utilizzo delle cinture quale comportamento responsabile. Il capogruppo del PD in commissione vigilanza Rai, Stefano Graziano, ha richiesto prontamente il blocco degli spot. Dello stesso avviso è il Movimento 5 Stelle, che in una nota attacca Matteo Salvini, a capo del dicastero: “Guardando bene la pubblicità – affermano i deputati del partito – tutte le persone nell’auto sono senza cinture di sicurezza allacciate. Uno spasso: è la mesta conferma che Salvini e sicurezza stradale sono due rette parallele destinate a non incontrarsi mai”.

Il regista degli spot, Daniele Falleri, ha espresso tutto il proprio dispiacere per la reazione ostile avuta: Rammaricano le polemiche sugli spot riguardo la sicurezza stradale, che sono stati realizzati unicamente con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani su alcuni comportamenti della vita di tutti i giorni, senza edulcorazioni”, ha commentato. A causa delle vibranti proteste, correrà ai ripari: L’intento di questi filmati è e rimane educativo ha puntualizzato -, apporteremo quindi alcune modifiche affinché gli spettatori non vengano distolti dall’unico obiettivo che ci sta veramente a cuore: sensibilizzare tutti a contribuire, ognuno nel suo piccolo, a salvare vite umane”.

La replica del ministero

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che intanto è al lavoro sulla regolamentazione degli Autovelox, sottolinea come la tv pubblica non abbia ancora trasmesso i filmati né siano stati programmati. L’intervento promesso dal regista prevedrà l’aggiunta delle cinture di sicurezza nelle scene incriminate per rafforzare il messaggio educativo della campagna e non distrarre gli spettatori con ulteriori dettagli, in contrasto alla mission perseguita.

Le opinioni contrariate per via delle mancate cinture ha acceso un dibattito importante sulla sicurezza stradale. Gli accorgimenti promessi da Falleri costituiscono un passo importante, senza venire meno allo scopo primario della campagna: far prendere ai conducenti coscienza in merito ai seri pericoli a cui espongono sé stessi e gli altri utenti, comprese le categorie fragili (ciclisti e pedoni). Ogni anno rimane alto il numero delle vittime, che paga con il prezzo più alto le trasgressioni al volante commesse dagli automobilisti: è il momento di gridare basta.