La A1 ora produce energia pulita con le barriere fonoassorbenti

Sulla A1, all'altezza dello svincolo per Valmontone, vengono installate i primi impianti fotovoltaici sulle barriere fonoassorbenti su un'autostrada in Italia

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Andrea Piva

Giornalista

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote.

Può un’autostrada produrre energia pulita? A molti ciò potrebbe apparire come un qualcosa di impossibile, d’altronde siamo abituati a vedere le autostrade come lunghissime lingue d’asfalto che ogni giorno vengono percorse da milioni di mezzi di ogni tipo, dalle automobili alle moto, dai camion ai pullman, senza considerare i mezzi di lavoro o quelli di emergenza. E tutti questi mesi emettono nell’aria importanti quantità di CO2 che finisco per aumentare l’inquinamento. Eppure, nonostante tutto questo, la risposta alla domanda che abbiamo posto in apertura è: sì, un’autostrada può (anche) produrre energia pulita. Ma come fa? Grazie, per esempio, agli impianti fotovoltaici che vengono installati sopra le barriere fonoassorbenti.

Gli impianti fotovoltaici sulle barriere fonoassorbenti sulla A1

La prima autostrada in Italia ad avere installate degli impianti fotovoltaici sulle barriere fonoassorbenti è la A1, ovvero l’autostrada Milano-Napoli. Queste nuove barriere sono installate all’altezza dello svincolo di Valmontone, comune che si trova a sud di Roma. E proprio questa installazione è una delle prime sperimentazioni in assoluto al mondo di questo nuovo tipo di barriere.

Le barriere fonoassorbenti cosa sono?

Ma che cosa sono esattamente le barriere fonoassorbenti? Sono quelle che vengono anche chiamate barriere anti-rumore, ovvero quei pannelli che possiamo trovare su alcuni tratti delle varie autostrade e che servono appunto per la protezione acustica degli edifici che si trovano nei paraggi.

Una curiosità riguardo alle barriere fonoassorbenti che forse non tutti sanno: siamo abituati a vedere attaccante delle sagome di uccelli sui vetri. Il motivo per cui sono presenti queste sagome è semplice: per evitare che gli uccelli, quelli veri, finiscano per schiantarsi sui pannelli perché potrebbero non accorgersi della presenza del vetro. L’urto con le barriere potrebbe portare alla morte degli animali, per questo sono state affisse queste sagome che permettono alla barriere di essere ben visibili ed evitano agli uccelli spiacevolissimi schianti.

Impianti fotovoltaici sulle barriere fonoassorbenti: il progetto

L’installazione sull’autostrada A1 è un’opera importante, basti pensare che il rigetto prevede che vengano installate 2.550 metri di barriere in direzione nord e 1.500 metri in direzione sud. In totale il progetto prevede l’installazione di ben 432 pannelli fotovoltaici che vengono installati a un’altezza tra i 3 e i 9,5 metri rispetto alla carreggiata con un’inclinazione di 33 gradi. Un’altezza non casuale ma scelta per proteggere gli automobilisti (ma più in generale tutti i viaggiatori) in caso di incidente.

Impianti fotovoltaici sulle barriere fonoassorbenti: come funzionano e quanta energia producono

Una volta che il progetto sarà del tutto completato è stato stimato che produrrà a massimo regole circa 80 MWh all’anno. In pratica l’energia necessario per far funzionale al meglio in casello autostradale di Valmontone, dove è installato l’impianto.

Ma per comprendere meglio l’importanza di questo progetto citiamo un altro dato: un impianto di questo tipo è in grado di ridurre di circa 600 tonnellate le emissioni di CO2. Proprio questo dato fa capire meglio di ogni altro quanto può essere importante questo progetto e come gli impianti fotovoltaici montati sopra le barriere fonoassorbenti potrebbero diventare la normalità e non l’eccezione lungo l’autostrada A1 come lo sono ora.