15% delle infrastrutture per la mobilità elettrica acquistate in Italia resta inutilizzato

Uno studio di Bike Facilities ha dimostrato come una parte della infrastruttura per la micro mobilità elettrica resta inutilizzato: ecco i motivi e le soluzioni

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Andrea Piva

giornalista

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote.

Pubblicato: 28 Ottobre 2024 10:01

Da tempo è in corso un processo di transizione verso una mobilità più sostenibile. Percorso che sta però procedendo molto a rilento per diversi motivi: tra questi c’è anche la questione di un’infrastruttura non adeguata. Ma non parliamo solamente delle colonnine di ricarica per le auto a zero emissioni, problemi le hanno anche le infrastrutture per la cosiddetta micro mobilità elettrica. Di questi problemi se ne è occupata Bike Facilities, un’azienda trentina che ricerca, sviluppa e promuove prodotti proprio per la micro mobilità elettrica: seconda una ricerca effettuata proprio da Bike Facilities negli ultimi due anni ben il 15% delle infrastrutture acquistate è poi inutilizzata.

Micro mobilità elettrica: perché il 15% delle infrastrutture è inutilizzato

Ma per quale motivo il 15% delle infrastrutture per la micro mobilità elettrica, come rivelato dal lavoro di Bike Facilities, è inutilizzato? I motivi sono da ricercare nella pianificazione inadeguata e nella scarsa conoscenza del settore. In pratica, spiega la ricerca, le amministrazioni non sanno come procedere nella fase di progettazione e posizionamento di queste infrastrutture nonostante abbiano a disposizione cospicue risorse finanziarie grazie il PNRR.

“Il PNRR offre una straordinaria opportunità per rendere il territorio italiano più eco-sostenibile, incentivando l’uso di veicoli green e la creazione di infrastrutture dedicate, come ciclabili e punti di ricarica. Tuttavia, l’assenza di una strategia territoriale integrata e di una conoscenza approfondita del settore bike e delle specificità del territorio compromette il pieno successo di questi progetti“, ha spiegato il fondatore di Bike Facilities, Fabio Toccoli.

Infrastrutture per la micromobilità elettrica inutilizzata: la soluzione al problema

Facile intuire a questo punto quali sia la soluzione da mettere in atto, per evitare che una parte delle infrastrutture per la micro mobilità elettrica rimanga inutilizzata, che Bike Facilities propone: secondo l’azienda trentina è necessario un’adeguata programmazione strategica da parte delle amministrazioni, in modo che possano utilizzare al meglio i fondi del PNRR.

E a tal proposito, l’azienda trentina ha stretto una collaborazione proprio con una società che è specializzata nella programmazione strategica dal punto di vista turistico-territoriale, così da offrire un supporto completo agli enti locali e alle amministrazione.

A partire dal mese di ottobre del 2024 è stato inserito nel team dell’azienda un Bike&Brand Specialist, ovvero una figura con delle competenza trasversali in materia di mobilità, tecnologia, turismo, sostenibilità e accessibilità.

A proposito di questa figura, il cui compito è appunto quello di far in modo che la percentuale di infrastrutture non utilizzata venga ridottino, Fabio Toccoli ha aggiunto: “Nei prossimi mesi la nostra missione di contribuire attivamente a progetti di mobilità (urbana ed extraurbana) basati su obiettivi chiari e rispettosi del contesto in cui si inseriscono si farà sempre più capillare. Ideare e realizzare soluzioni di mobilità sostenibile innovative e future-oriented non basta più: il nostro obiettivo sarà, oltre che continuare a realizzare prodotti di qualità per la mobilità elettrica, anche quello di supportare concretamente le professionalità che parteciperanno alle diverse fasi del progetto”.

Per capire se questa soluzione basterà a risolvere definitivamente il problema non resta che attende e analizzare i dati dei prossimi mesi.