L’auto elettrica conviene davvero? Ancora troppi dubbi

Pare che per molti ancora la convenienza dell’auto elettrica sia incerta, e lo conferma anche un’indagine fatta da Consumerismo, organizzazione no profit

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Viviamo un’epoca in cui si parla sempre più spesso di cambiamento climatico e inquinamento atmosferico, e chiaramente anche delle soluzioni per cercare di arginare questi problemi, che stanno a cuore a molti e al benessere del nostro pianeta.

A tale proposito, come ben sappiamo, quando parliamo di settore auto e ambiente, pensiamo ai modelli elettrici, a zero emissioni. Veicoli alimentati da batterie e motori elettrici, che funzionano sempre e solo grazie all’energia, senza il consumo di carburante e senza produrre alcun tipo di inquinamento a danno dell’atmosfera.

Nonostante le Case automobilistiche stiano progettando, sviluppando e quindi proponendo sul mercato sempre più modelli elettrici e nel mondo si pensi sempre più ad alternative per la mobilità urbana – e non solo – a zero emissioni (come monopattini, ma anche bus e camion elettrici), in realtà la reale convenienza dell’auto elettrica non è ancora confermata, o perlomeno, non è chiara. Ma cerchiamo di capire meglio.

Auto elettriche non convenienti

Negli ultimi anni, al netto dei numerosi vantaggi legati ai veicoli elettrici, abbiamo anche fatto i conti con gli svantaggi legati a questo tipo di motorizzazione.

E i motivi per cui la mobilità elettrica ancora non si è diffusa come dovrebbe sono parecchi, tra i principali ci sono i prezzi di listino ancora elevati, la carenza di strutture di ricarica, l’insicurezza sulle tariffe dell’energia elettrica.

Motivi per cui ancora non possiamo dire con certezza che l’auto elettrica sia davvero più conveniente di una vettura a motore termico, e lo conferma anche un’indagine dell’organizzazione no profit Consumerismo. In particolare, lo studio sottolinea: “Un pieno a un’auto elettrica costa fino al 75% in meno rispetto a quello di una vettura a benzina, ma permette di percorrere meno chilometri. Si risparmia sulla spesa per bollo e parcheggi, ma il prezzo di acquisto di una e-car è in media più elevato di 10mila euro rispetto a un’auto a motore termico”.

E il presidente Luigi Gabriele spiega: “Allo stato attuale, e considerate le diverse variabili in gioco, non è possibile affermare in modo assoluto che l’auto elettrica sia più conveniente rispetto a quella a motore termico. Costi di acquisto ancora proibitivi, pochi incentivi e la scarsità di colonnine pubbliche di ricarica frenano la crescita dell’elettrico, la cui quota di mercato in Italia si attesta oggi al 3,9%, contro il 14,6% dell’Europa a luglio”.

Non è tutto: C’è poi l’incognita del caro energia, con le tariffe elettriche che nei prossimi mesi potrebbero tornare a impennarsi, e soprattutto la spada di Damocle della fine del mercato tutelato dell’energia, prevista per gennaio 2024, che potrebbe portare ad un incremento dei costi con conseguente aggravio di spesa per le ricariche delle auto elettriche”.

Quanto costa il pieno di energia per un’auto elettrica

Oggi una vettura con una batteria da 40 kWh – secondo l’analisi – ha bisogno mediamente tra 24 e 40 euro circa per un pieno di energia. Il costo dipende dalla modalità di ricarica: le colonnine che troviamo su strada hanno prezzi che vanno da 0,60 euro/kWh (ricarica “lenta”, fino a 50 kW) a 0,99 euro/kWh per la ricarica ultrafast (oltre 150 kW). Esistono anche abbonamenti e pacchetti specializzati per fidelizzare la clientela.

L’auto elettrica si può ricaricare anche a casa, tramite una normale presa di corrente domestica: in questo caso chiaramente i tempi si dilatano, mediamente ci vogliono circa 10-15 ore (di solito si sceglie di lasciare la macchina in carica dalla sera alla mattina seguente). Il costo dipende dal piano tariffario scelto dal cliente per la fornitura di energia elettrica per casa.

Se consideriamo invece il prezzo medio della benzina oggi, tra l’altro in continuo aumento (arriva a quasi 2 euro al litro in media in Italia) un pieno di una vettura (50 litri di serbatoio) costa quasi 100 euro: la spesa è certo più elevata, ma permette anche di percorrere una quantità maggiore di chilometri.

Secondo la ricerca di Consumerismo: Sono indubbi i vantaggi sul fronte di tasse e parcheggi: il bollo auto, infatti, non è dovuto per le vetture a zero emissioni per un periodo di 5 anni. Decorso il quinquennio, si pagherà il 25% del valore dell’imposta, ma in alcune regioni addirittura il bollo non è dovuto per tutto il ciclo di vita del veicolo”.

E ricorda inoltre: “Ad oggi, nella stragrande maggioranza delle località italiane, le auto elettriche non pagano il parcheggio presso le strisce blu, e possono circolare gratis presso le ZTL, evitando la richiesta di permessi e l’esborso di ulteriore denaro. Nota dolente invece i costi di acquisto: oggi il prezzo di listino di una vettura elettrica è superiore in media di 10mila euro rispetto a un’analoga vettura a motore termico, ma si può arrivare in alcuni casi anche a superare di 25mila euro i prezzi delle auto a benzina”.

Alti anche i costi di riparazione

Altro tasto dolente, i costi di riparazione. Secondo Federcarrozzieri infatti “i costi di riparazione delle auto elettriche sono in media più elevati tra il +18% e il +30% rispetto alle auto a motore termico”.

L’associazione delle autocarrozzerie italiane, commentando i dati sui costi delle e-car in Italia, dichiara: “Le auto elettriche, appena entrano in una carrozzeria, devono essere messe in sicurezza, e per fare questo occorre vi sia almeno un addetto abilitato con patentino Pes-Pav. Procedura che inevitabilmente comporta spese maggiori per gli operatori e quindi per gli automobilisti”.

E infine: “C’è l’elettronica particolare che caratterizza tali vetture e che determina attività più lunghe (e costose) per smontaggio, rimontaggio, sostituzione, programmazione, ricalibrazione, ecc. Basti pesare che per alcune auto elettriche di nuova generazione si registra un 60% di elettronica in più rispetto alle vetture tradizionali”.

Secondo quanto dichiarato da Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri: “Le carrozzerie devono quindi evolversi e aggiornarsi continuamente per far fronte al cambiamento del mercato, ricorrendo a personale sempre più specializzato e a strumentazione sempre più complessa, con un incremento non indifferente dei costi a loro carico che determina, di conseguenza, un aumento esponenziale dei costi di riparazione delle autovetture”.

E arriva anche una richiesta: “Chiediamo al Governo di intervenire per tutelare la categoria degli autocarrozzieri, anche attraverso interventi mirati tesi a combattere illegalità, abusivismo, e attività improvvisate che, specie sulle auto elettriche, eseguono lavori low cost non a regola d’arte che mettono a rischio la sicurezza stradale e l’incolumità degli automobilisti”.