Le auto elettriche negli ultimi anni sono costate sempre di più e questo non ha certo favorito le vendite. Osservando i prezzi medi dei listini degli ultimi anni si può vedere come questi siano sempre aumentati e non di poco: anzi, si sono avuti aumenti medi di migliaia e migliaia di euro. Il motivo per cui acquistare un’automobile a zero emissioni costa sempre di più è di facile individuazione: le varie case automobilistiche stanno puntando sempre di più sui Suv o su modelli comunque grandi e poco sulle city car e sulle vetture più economiche. Basti pensare che i Suv rappresentano al momento da soli oltre il 50% delle auto elettriche che si trovano in commercio. Le auto compatte hanno invece una quota del 16,7% , le city car sono invece appena il 7,3% di tutti i modelli disponibili. Una scelta che non sta però permettendo alle auto elettriche di imporsi sul mercato in quanto al momento sono un bene a cui solamente una minoranza degli automobilisti può accedere.
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I prezzi medi delle auto elettriche
Ma di quanto è aumentata negli ultimi anni la media del listino dei prezzi delle auto elettriche? Basta fare un rapido per avere la risposta. Nel 2022 il prezzo medio delle vetture a zero emissioni era di 48.669 euro, un anno dopo, nel 2023, è salito a 52.693 euro, nel 2024 è invece diventato di 56.669 euro. Questo significa che in appena due anni il prezzo medio delle auto elettriche è lievitato di ben 8.000 euro, ovvero di oltre il 16%. Un aumento che non è certo coinciso con quello delle vendite.
Perché in Italia si vendono poco auto elettriche: il report di Motus-E
Tornando ai dati di vendita, Motus-E ha redatto un report che ha analizzato i dati delle vendite delle auto elettriche in Italia cercando di spiegare i motivi per cui i numeri sono ancora bassi. Nel 2024 solamente il 3,3% delle vetture che sono state acquistate dagli automobilisti nel nostro Paese sono a zero emissioni, il restante 96,7% si divide tra auto termiche, ibride o a gas.
I motivi per cui le vendite delle auto elettriche nel nostro Paese sono così bassi sono principalmente tre: le perplessità degli automobilisti legati all’autonomia delle batteria, i tempi di ricarica ancora lunghi (decisamente più lunghi rispetto a quelli necessari per un normale pieno di benzina) e infine proprio il prezzo. Per gli italiani le automobili elettriche costano troppo.
Le differenze di prezzo tra auto elettriche e termiche
Restando sulla questione del prezzo, va sottolineato come in generale ci sia una grandissima differenza tra quello di una trazione auto termica (che sia alimentata a benzina o diesel) e un’auto elettrica. Per fare degli esempi, basti pensare che le Mercedes elettriche costano mediamente 16.000 euro in più rispetto alle Mercedes con motore termica.
Tra una Volkswagen elettrica e una termica c’è invece mediamente una differenza di 14.000 euro. Una differenza che si può notare anche confrontando i costi delle auto termiche e di quelle elettriche delle varie case automobilistiche cinesi che si stanno allargando sempre di più anche nei mercati europei: in questo caso la differenza è intorno ai 12.000 euro. Leggermente inferiore invece la differenza di prezzo tra vetture a zero emissioni e vettura a benzina o diesel del gruppo Stellantis: circa 9.000 euro.
Fra le principali case automobilistiche, l’unica ad avere prezzi simile tra le vetture termiche e quella a benzina è la Bmw. La casa automobilistica tedesca rappresenta però una sorta di unicum in questo senso.
I prezzi delle auto elettriche: le proiezioni per il 2025
Dopo tutto ciò che abbiamo detto c’è una buona notizia: nel 2025 il prezzo medio delle auto elettriche non solo non dovrebbe aumentare ma potrebbe anche diminuire. Un ruolo chiave nell’inversione di tendenza, che gli esperti concordano possa esserci nel nuovo anno, ce l’hanno le varie politiche dell’Unione Europee volte appunto a favorire una trasformazione per quel che riguarda la mobilità, cercando di renderla più sostenibile.
L’Unione Europea, nell’ambito della lotta al cambiamento climatico, ha posto dei paletti riguardo alla produzione alle varie case automobilistiche che, se non vorranno correre il rischi di rincorrere in multe molto salate, dovranno rispettarle. Cosa prevedono le norme europee? Per prima cosa che la produzione dei veicoli elettrici salga almeno al 20% e poi che la media delle emissioni delle nuove auto prodotte non superi il tetto massimo di 95 g/km di CO2.
Molte case automobiliste hanno quindi già iniziato a rivedere i propri piani per far in modo che la propria produzione rientri nei nuovi paletti imposti dalla UE. Certo non basta aumentare la produzione di vetture elettriche per favorire la transizione verso una mobilità più sostenibile e per non far andare in rosso i conti delle vari case automobilistiche: le auto a zero emissioni vanno ovviamente anche vendute.
Il primo modo per avvicinare sempre più automobilisti alle vetture a zero emissioni è ovviamente quello di abbassare i prezzi: questo dovrebbero portare a un aumento della produzione anche di city car o comunque di vetture elettriche appartenenti a fasce più economiche. Ecco perché è prevista un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni riguardo al costo medio delle automobili elettriche.
Il nodo delle sanzioni UE dietro alla possibile diminuzione dei prezzi delle auto elettriche
Il rischio che il prezzo medio delle auto elettriche aumenti ancora anche nel 2025 non è però del tutto scongiurato. Se l’Unione Europea dovesse decidere di congelare le sanzioni alle varie case automobilistiche, nel caso in cui non dovessero riuscire a rientrare nei paletti imposti per quel che riguarda la produzione, allora potrebbe innescarsi un meccanismo a catena per cui anche i prezzi potrebbero aumentare.
Quello dello stop alla sanzione è però al momento solamente un’ipotesi, anche se vari produttori di auto sarebbero ben felici che ciò avvenisse. Le sanzioni economiche attualmente previste, come abbiamo detto in precedenza sono infatti molto salate: per ogni grammo al chilometro di CO2 in eccesso è prevista una sanzione di 95 euro per ogni automobili venduta oltre quella soglia. Gli analisti hanno perciò previsto che le case automobilistiche che non dovessero rientrare nei parametri rischierebbero sanzioni che andrebbero di 10 ai 15 miliardi di euro.